Benvenuti nel mediterraneo del 23° secolo, benvenuti in ciò che rimane del Regno dell'Uomo. Immergetevi nell'atmosfera cupa del Terzo Impero Mediterraneo: sperimentate l'opprimente società nata dalle ceneri della vecchia, distrutta dall'arrivo della magia. Trovate il vostro posto in un mondo in cui l'occulto è temuto e proibito, eppure subdolamente presente. Cercate di sopravvivere alle faide fra le famiglie aristoi e alla spietata competizione per il monopolio commerciale delle corporazioni. Lasciate la vostra impronta su un mondo ampio a sfaccettato, dalle torri e gli slum delle più grandi città ai territori alla periferia dell'impero che devono combattere per la sopravvivenza!

L’uso della magia

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Ho un problema personale con buona parte dei maghi che girano nel mondo del gioco di ruolo. Quello che non capisco è: avete il potere di alterare la realtà a vostro piacimento, ed il meglio che riuscite a pensare è lanciare “palla di fuoco”? Voglio dire, con tutte le cose interessanti che ci sarebbero da fare, perchè spendere il proprio tempo prezioso studiando come far del male ad un altro essere umano? A maggior ragione in Aegis Aurea, dove il risultato di una palla di fuoco può essere ottenuto facilmente con una granata da poche decine di lire imperiali.

Il mio problema è che questa visione del mago “combattente” potrebbe essere spesso importa da altri giochi in Aegis Aurea, dove è profondamente errata. Certo, ci sono forme di magia legate al combattimento (vedi certamen) ed in caso di necessità tutte le forme possono essere riconvertite allo scontro, ma se andate a leggere le descrizioni, noterete che l’uso a fini offensivi viene citato in modo minimale.

Mi rendo conto che spesso in molti giochi il mago di ambientazione ha interessi più vasti rispetto a quello di manuale, ma avere nel manuale soltanto una lista infinita di incantesimi utili solo a combattere porta i narratori ad avere problemi con la scrittura di maghi che non siano combattenti.

Insomma, chi decide di fare un mago su Aegis Aurea dovrebbe sempre essere cosciente che danneggiare un altro essere umano non è, di default, il modo in cui il personaggio usa la magia. Certo, ci sono eccezioni, come molti maghi dentro la NOAM, ma in quel caso si tratta di una specializzazione professionale e non il modo in cui la maggior parte dei maghi apprende ed usa la magia di tutti i giorni.

Bisogna inoltre notare che la struttura della magia richiede di pensare bene a come la si vuole usare: la forma estremamente libera della magia stessa, combinata con l’elevata resistenza magica di un soggetto ad attacchi (una persona normale potrebbe aumentare la difficoltà anche oltre il +10 contro attacchi mortali), richiede una certa fantasia nell’applicazione del potere a scopi di combattimento. Cercare di incenerire direttamente l’avversario potrebbe rivelarsi un compito estremamente arduo, ma dare fuoco agli oggetti intorno a lui sarebbe molto più semplice. Talvolta, con un po’ di riflessione, questo tipo di effetti indiretti può rivelarsi molto più efficace di un attacco diretto anche senza bisogno di invocare la resistenza alla magia del bersaglio come spiegazione. Ovviamente è anche responsabilità del narratore dare abbastanza elementi di background per il giocatore da poter usare in modo efficace. Il fatto che la magia sia in generale molto costosa da utilizzare di certo contribuisce a spostare la bilancia in favore di strumenti tecnologici quando possibile.

Per concludere sappiate che avete per le mani uno strumento eccezionale, fatene buon uso, e lei vi ricompenserà ampiamente; e sia la storia che gli altri giocatori saranno ampiamente gratificati di ciò.

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