Benvenuti nel mediterraneo del 23° secolo, benvenuti in ciò che rimane del Regno dell'Uomo. Immergetevi nell'atmosfera cupa del Terzo Impero Mediterraneo: sperimentate l'opprimente società nata dalle ceneri della vecchia, distrutta dall'arrivo della magia. Trovate il vostro posto in un mondo in cui l'occulto è temuto e proibito, eppure subdolamente presente. Cercate di sopravvivere alle faide fra le famiglie aristoi e alla spietata competizione per il monopolio commerciale delle corporazioni. Lasciate la vostra impronta su un mondo ampio a sfaccettato, dalle torri e gli slum delle più grandi città ai territori alla periferia dell'impero che devono combattere per la sopravvivenza!

fumo solido – il vettore energetico dell’Impero

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Uno dei grandi problemi di tutte le civiltà è sempre stato il concetto di vettore energetico, ovvero come spostare l’energia disponibile da un posto all’altro. Per molti decenni il vettore energetico è stato il carbone, poi il petrolio, e piano piano si sta affermando l’idrogeno. Questo, al contrario degli altri, è un vettore energetico pure, nel senso che viene prodotto spendendo energia e poi nel suo uso viene convertito in acqua. Questo permette di trasportare l’energia in modo pulito (anche se l’impronta ecologica dipende dal modo in cui il vettore è prodotto). Questa tecnologia ha però dei seri limiti meccanici, che sono ancora in fase di risoluzione. Come approccia l’Impero il problema dell’energia?

Per prima cosa parliamo della produzione: su questo piano l’Impero è molto variegato, ma la parte da leone la fanno sicuramente i reattori a scorie nucleari, che bruciano l’immensa quantità di scorie accumulate durante il ventunesimo secolo. Questi reattori utilizzano la fusione nucleare controllata sia per produrre energia a partire dall’acqua pesante che per bruciare le scorie come carburante. A questi vengono affiancati generatori solari e turbine marine, che sfruttano l’energia di maree, onde e correnti sottomarine sottocosta per ottenere maggior potenza: tutti metodi piuttosto tradizionali. Rispetto al passato la vera soluzione innovativa riguarda invece il vettore energetico.

A parte infatti la connessione elettrica diretta, ci sono due modi principi per l’alimentazione di strumenti e macchinari. Il primo sfrutta l’induzione magnetica, e permette a piccoli oggetti ed elettrodomestici di essere alimentati direttamente da circuiti a terra senza bisogno di alcun tipo di cavo. Questo tipo di alimentazione però funziona soltanto su delle basi appositamente costruite, che possano sfruttare questo tipo di alimentazione. La seconda opzione è il fumo solido. Il fumo solido è una piccola meraviglia di nanotecnologia, composta in modo praticmente puro di carbonio, ossigeno e idrogeno. All’apparenza sembrano dei tubetti della dimensione di pennarelli da lavagna, completamente neri opachi.

Queste stecche sono composte di una matrice ultraleggera di carbonio, in cui sono inseriti ad altissima pressione ossigeno ed idrogeno. Una volta che la stecca viene attivata, inizia a rilasciare al suo interno i due gas, che si mescolano formando acqua e rilasciando energia sotto forma di calore, che viene poi riconvertito dalla matrice di carbonio in elettricità. Man mano che vengono utilizzate, si produce acqua praticamente pura, che rimane intrappolata nella matrice di carbonio. La densità che riescono ad ottenere è incredibile (hanno un’energia 30 o 40 volte superiore alle battierie tradizionali ad alta efficienza), e l’acqua spesso fuoriesce sotto forma di vapore o condensa, annerita dai residui di carbonio della stecca.

Molti oggetti sono quindi alimentati con queste stecche che, per loro natura, possono essere bruciate anche ad alta velocità, permettendo una potenza in output molto alta (ovviamente consumandosi prima), che permette di utilizzarle per l’alimentazione di armi. Tipicamente ad esempio le armi al plasma di piccolo calibro consumano una stecca per ogni colpo sparato.

 

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