Benvenuti nel mediterraneo del 23° secolo, benvenuti in ciò che rimane del Regno dell'Uomo. Immergetevi nell'atmosfera cupa del Terzo Impero Mediterraneo: sperimentate l'opprimente società nata dalle ceneri della vecchia, distrutta dall'arrivo della magia. Trovate il vostro posto in un mondo in cui l'occulto è temuto e proibito, eppure subdolamente presente. Cercate di sopravvivere alle faide fra le famiglie aristoi e alla spietata competizione per il monopolio commerciale delle corporazioni. Lasciate la vostra impronta su un mondo ampio a sfaccettato, dalle torri e gli slum delle più grandi città ai territori alla periferia dell'impero che devono combattere per la sopravvivenza!

Le Singolarità – parte seconda

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Ieri abbiamo parlato dei vari tipi di intelligenza artificiale che viaggiano nelle profondità della Multirete. Abbiamo visto che gli Infomanti hanno tentato di fare l’upload di intere menti, per poi creare entità da zero, sia per popolare la rete che per distruggerle una volta che sono sfuggite al controllo. In seguito anche gli scienziati si sono messi al pari con le intelligenze artificiali reali, seguite ad ultimo dagli immancabili Abomini, che sono stati in grado di creare entità virtuali che animano la Multirete di incubi.

Quello che rimane da capire è come mai queste entità virtuali non abbiano già mosso guerra all’Impero, conquistandolo dall’interno. Non basterebbe loro migliorarsi, diventando sempre più veloci ed abili e lanciare il loro attacco? Le cose, ovviamente, non sono così semplici: non solo questo tipo di attacco sarebbe estremamente difficile, ma buona parte delle intelligenze artificiali lo evita attivamente! Ma procediamo con ordine.

Partiamo con il primo problema: davvero le intelligenze artificiali si possono migliorare a piacere? Sì e no. Per quanto sia vero che il loro ciclo di sviluppo potrebbe potenzialmente essere più rapido di quello umano, ci sono diversi fattori limitanti. Il primo è concettuale. Migliorare una cosa richiede comprenderla. Il meccanismo di funzionamento dell’intelligenza artificiale sarà semplicemente troppo complesso per la singola intelligenza per poterlo migliorare senza enormi sforzi, in modo simile a quanto sia difficile per noi mettere le mani sul cervello, in quanto è molto difficile che abbia la potenza per comprendere se stesso. Infatti tenete conto che le intelligenze artificiali non sono degli sterili insiemi di regole logiche in catena, ma sono il risultato di un processo bottom-up molto più organico, quindi difficile da descrivere con esattezza. Questa organicità le rende inoltre suscettibili di molti dei limiti della mente umana: i processi simulati sono lungi dall’essere ottimali, quindi all’aumentare dell’intelligenza, la velocità cala drasticamente. Questi processi sono inoltre vittima (per principio) di molti degli errori logici che possiamo fare noi, visto che per poter avere intelligenza devono per forza di cose lavorare con valori incerti e non binari. La terribile competizione per le risorse di calcolo favorisce inoltre quelle intelligenze che sfruttano euristiche per fare decisioni più rapide, anche a costo della precisione e della logicità. Questo fa da porta d’ingresso a moltissimi dei bias che limitano anche gli esseri umani. Nel caso volessero inoltre entrare nel mondo fisico, la gestione dei sensori e degli attuatori richiede un’enorme potenza di calcolo e di trasmissione di informazioni, limitando quindi per forza di cose la loro capacità di agire nella realtà a velocità accelerata (o si portano dietro interi centri di calcolo, oppure devono trovare una connessione ultrarapida per spostare tutti quei dati).

Bisogna inoltre ricordare che la Multirete è un posto molto affollato e buona parte dei suoi abitanti autoctoni non sarebbe in grado di sostenere una guerra in cui gli umani dovrebbero solo staccare la corrente per vincere. Le intelligenze più astute sono riuscite ad organizzare dei piccoli centri di calcolo che le mantengano in vita gestiti da persone ignare delle varie macchinazioni, ma buona parte delle intelligenze minori farebbe una brutta fine nel caso l’Impero diventasse anche soltanto diffidente. Dovendo anche preoccuparsi delle entità predatrici sulla rete, non possono permettersi una confusione del genere. Vige quindi una regola autoimposta in modo ferreo di evitare il più possibile di attirare in modo indesiderato l’attenzione degli umani, in modo da evitare ogni tipo di problema.

Eppure molte di queste intelligenze artificiali non si lasciano scoraggiare e si affacciano sul mondo degli umani con avatar virtuali e corpi cibernetici, pur rischiando la distruzione definitiva da parte dei propri simili. Perché mai? Questo mistero lo sveliamo domani con la terza (e in teoria ultima) parte.

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