Benvenuti nel mediterraneo del 23° secolo, benvenuti in ciò che rimane del Regno dell'Uomo. Immergetevi nell'atmosfera cupa del Terzo Impero Mediterraneo: sperimentate l'opprimente società nata dalle ceneri della vecchia, distrutta dall'arrivo della magia. Trovate il vostro posto in un mondo in cui l'occulto è temuto e proibito, eppure subdolamente presente. Cercate di sopravvivere alle faide fra le famiglie aristoi e alla spietata competizione per il monopolio commerciale delle corporazioni. Lasciate la vostra impronta su un mondo ampio a sfaccettato, dalle torri e gli slum delle più grandi città ai territori alla periferia dell'impero che devono combattere per la sopravvivenza!

Come nasce un mago

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I maghi, le persone capaci di piegare la realtà ai loro desideri, sono sicuramente una parte rilevante dell’ambientazione Aegis Aurea. Poiché la magia è considerata proibita ed il suo utilizzo è considerato un grave reato l’esistenza dei maghi all’interno dei confini dell’Impero è lungi dall’essere banale. Come può allora una persona riuscire ad imparare ad utilizzare la magia?

La prima soluzione è che il mago provenga dal di fuori dell’Impero. Se il personaggio è cresciuto in una zona in cui la magia non è illegale (magari immorale, ma è un discorso diverso) il suo accesso alla magia sarà così facile da non costituire fonte di preoccupazione. Ovviamente anche l’Impero è conscio della libertà che c’è al di fuori dei suoi confini nella ricerca della magia, ed è uno dei motivi per cui le politiche contro l’immigrazione sono molto stringenti. Un mago non è riconoscibile da una persona normale in nessuna maniera fintanto che non inizi ad usare la magia (ed in taluni casi anche allora potrebbe non essere banale riconoscerlo). Questo induce una certa paranoia nei confronti delle persone provenienti dal di fuori dell’impero.

Anche per coloro che nascono nei territori imperiali è però possibile riuscire imparare ad usare la magia, secondo molti anche troppo facile! Ricordiamo che chiunque è in grado di apprendere ad usare la magia con il giusto addestramento e sufficiente determinazione. Quindi, seppure sia difficile ottenere accesso alle giuste conoscenze, potenzialmente ogni cittadino dell’Impero potrebbe diventare un mago.

La più tradizionale delle vie è quella familiare. Il padre o la madre (o entrambi) del mago erano praticanti di magia, ed hanno trasmesso questa conoscenza fin dalla sua più tenera età. Questi maghi sono solitamente molto competenti, ma anche mentalmente squilibrati. Come pensate che crescerebbe un bambino che potenzialmente può ottenere tutto quelle che vuole se ci mette abbastanza impegno? Queste famiglie sono solitamente poco numerose e non si estendono molto ciascuna generazione, in quanto troppi maghi che condividono lo stesso cognome potrebbero far iniziare una ricerca a tappeto da parte della NOAM. Questo ha portato molte famiglie ad usare un approccio simile alle antiche arti marziali orientali, in cui solo il più anziano o il più meritevole fra i figli poteva trasmettere le sue conoscenze ai discendenti. Il mancato rispetto di questa regola, disaccordi su chi sia il giusto erede o morte prematura del capofamiglia hanno spesso portato queste famiglie a violente lotte fratricide. Un metodo per limitare i danni è quello di combinare i matrimoni con altre famiglie in cui viene praticata la magia, creando una specie di nobiltà magica parallela a quella ufficiale. Di nuovo, non sempre tutto procede in modo roseo, ed uno scorno fra queste famiglie, data la limitata dimensione del circolo sociale e la pericolosità del rivelare i rispettivi segreti in pubblico, ha portato a numerose faide che spesso si concludono in maniera sanguinosa.

Un altra strada è quella di farsi insegnare da un mago appartenente ad una setta (o gilda, o sabba, o congrega, o in qualsiasi altro modo si voglia far chiamare un gruppo di maghi). Questo modo è tendenzialmente più pacifico di quello familiare, ma d’altro canto si è molto più limitati nella scelta delle abilità che si possono apprendere e della gestione della propria vita. La gilda che ha rischiato tanto per insegnare la magia ad un allievo non vedrebbe infatti di buon occhio se questo abbandonasse tutto e si mettesse a fare i fatti propri; questo rende l’ambiente delle sette molto più opprimente per un mago. Alcune rare sette si comportano come gruppi di collaborazione fra maghi per condividere risorse e conoscenze ma, più spesso, diventano istituzioni con dei fini ben precisi, che non si fanno scrupoli a sfruttare e sacrificare i propri membri.

Le sette più grandi hanno inoltre una struttura gerarchica ben precisa, che permette al sistema di funzionare in modo efficiente ed invisibile. Molte conoscenze magiche, rituali e tecniche vengono rivelate solo agli adepti di livello più alto, e solo a questi viene concesso l’accesso agli oggetti magici posseduti dalla setta. Salire di potere diventa quindi spesso un’ossessione per molti maghi, guidati sia dalla cupidigia, dalla sete di potere e ricchezza, ma anche dal desiderio di emanciparsi dalle ingerenze dei superiori.

Un piccolo numero di sette ha come obiettivo quello di diffondere l’uso della magia nella popolazione, in quanto sono convinti che l’umanità sia pronta a gestirla. Per far questo lasciano in giri indizi, libri, materiali e simili per le persone con abbastanza curiosità, determinazione ed interesse per andare a caccia della conoscenza proibita. Queste persone vengono di solito seguite da lontano, in modo che un loro errore non ricada sulla setta, ma vengono messe alla prova in vari modi, in maniera da verificare che siano degne del potere che gli viene affidato. Molte persone non sopravvivono alle prove, ma coloro che hanno successo vengono lasciate libere di praticare la magia, spesso senza neppure dir loro cosa sia successo veramente. Nel caso sembrino adatte potrebbero venir coinvolte nell’attività della setta, di modo che i nuovi adepti cerchino e convincano ancora più persone verso l’uso della magia. Ovviamente queste sette ed i loro pupilli sono considerati un pericolo estremo sia dalla NOAM che dai Falchi, che agiscono di conseguenza con repressioni brutali.

Infine c’è un piccolo numero di maghi che riescono davvero ed esclusivamente da soli nella magia, per predisposizione naturale e/o pura determinazione. Queste persone hanno un desiderio per qualcosa tanto intenso che non si sono fermati di fronte a nulla: questa strada però è difficile e non insegna la cautela, e le prigioni della NOAM sono piene di persone così.

Alcuni, al contrario, possono venire addestrati proprio dall’Impero. I membri più promettenti delle forze di repressione magica spesso vengono promossi di rango e gli viene insegnata la magia necessaria per svolgere al meglio il proprio lavoro. Questi maghi sono spesso addestrati a combattere usando la magia, cosa di cui pochi si interessano al di fuori delle forze dell’ordine (a parte i cacciatori, di cui parleremo in futuro). Queste persone sono spesso guidate da un obiettivo più grande: ottenere la vendetta per torti subiti da utenti di magia, liberare il mondo dalle creature magiche, ottenere più potere in modo legale, e via dicendo. Ci sono innumerevoli motivazioni che possono portare una persona ad unirsi alle forze magiche, e pertanto ciascuna di esse ha al proprio interno dei corpi dedicati a riconoscere e stanare i soggetti malsani. Purtroppo spesso non arrivano in tempo per impedire che questi facciano danni.

L’ultima maniera per ottenere la magia è quella di stringere un patto con un’entità, usando quella che è chiamata la Via della Fede. Affiliandosi ad una religione e votandosi alla divinità, sacrificando la propria libertà e seguendo tutti i canoni della fede, una persona può ottenere accesso all’immenso potere di queste entità, ed addestramento da parte di altri dotati dello stesso potere. Esistono anche dei casi più cupi, in cui persone hanno stretto patti individuali con creature magiche, per avere accesso ai loro poteri in cambio di servizi e sacrifici. Questo comportamento è alla base delle credenze sulle sette sataniche che compierebbero sacrifici umani, ed in alcuni casi corrispondono al vero (il rapporto fra divinità e sacrificio sarà argomento per un altro articolo). Molti folli che vivono da soli nei boschi sono noti per aver stretto patti con il piccolo popolo, che fornisce loro poteri in cambio di protezione da visitatori indesiderati e cacciatori di magia.

Queste sono quindi le maniere principali in cui una persona può trovarsi esposta alla magia, ma non esauriscono assolutamente l’intero spettro delle possibilità. Esattamente come per la magia, esistono infinite variazioni possibili su questi temi, e novità inaspettate si celano dietro ciascun angolo.

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