Benvenuti nel mediterraneo del 23° secolo, benvenuti in ciò che rimane del Regno dell'Uomo. Immergetevi nell'atmosfera cupa del Terzo Impero Mediterraneo: sperimentate l'opprimente società nata dalle ceneri della vecchia, distrutta dall'arrivo della magia. Trovate il vostro posto in un mondo in cui l'occulto è temuto e proibito, eppure subdolamente presente. Cercate di sopravvivere alle faide fra le famiglie aristoi e alla spietata competizione per il monopolio commerciale delle corporazioni. Lasciate la vostra impronta su un mondo ampio a sfaccettato, dalle torri e gli slum delle più grandi città ai territori alla periferia dell'impero che devono combattere per la sopravvivenza!

20’000 leghe sotto i mari

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Dovendo stimare il volume abitabile disponibile, potremmo fare un’approssimazione brutale e moltiplicare la superficie terrestre per un centinaio di metri d’altezza. La cifra che otteniamo è circa di 15 milioni di chilometri cubi. Sembra un numero immenso, ma se lo confrontiamo con quello oceanico, 1 miliardo e mezzo di chilometri cubi (circa cento volte di più) sparisce nel confronto.

Insomma, il mare contiene molto più spazio di quello disponibile sulla terraferma, e da sempre l’uomo ha fantasticato su cosa possa trovarsi in questi ampissimi spazi. In tutta onestà, alcune cose le abbiamo scoperte, e sono terrorizzanti anche in versione naturale. Combinando gli esseri naturali che vi risiedono con le storie su mostri e creature mitologiche (come kraken, leviatani e parenti di godzilla), da sempre appartenute alla tradizione di “narratori” quali marinai ed esploratori del globo acquatico, non dovrebbe risultare una sorpresa che i mari di Aegis Aurea siano dei posti poco raccomandabili.

Gli oceani, lasciati liberi per secoli, si sono ripopolati di innumerevoli animali, e con esse creature magiche di ogni forma e dimensione. Da rapidi piranha marini che si muovono in vasti branchi che divorano tutto ciò che incontrano a colossi così tanto grandi da far vacillare la mente, che potrebbero divorare una balena in un solo boccone. Per questo motivo l’Impero è fondamentalmente costretto nel mediterraneo, salvo timidi tentativi di percorrere le coste africane e spagnole senza mai allontanarsi troppo dalla riva. Vista la tendenza delle navi a sparire senza troppe cerimonie, spesso queste esplorazioni vengono compiute con navi piuttosto piccole e di scarso valore tattico per limitare l’entità dei danni, mentre le navi della flotta principale vengono riservate per il mediterraneo.

All’interno del Mediterraneo la situazione è più tranquilla. In qualche maniera l’uomo ha ripreso possesso della superficie, e finche si mantiene su di essa i problemi sono limitati. Posti come Scilla e Cariddi continuano ad essere poco sicuri da attraversare, specie con piccole imbarcazioni, ma per la maggior parte del tempo le navi possono stare tranquille che nulla le attacchi. O meglio, nulla di magico, in quanto la pirateria è un’attività commerciale sempre molto florida.

Cosa succede però quando si scende sotto la superficie? Buona parte del fondale mediterraneo è a tutti gli effetti territorio sconosciuto. Al di fuori di regioni poco profonde, come il mar Adriatico, il mediterraneo può raggiungere profondità di tutto rispetto, dai 2000 fino ai 5000 metri di fronte alla penisola del Peloponneso. Il Mediterraneo risulta a tutti gli effetti diviso in due regioni, una occidentale ed una orientale, divise dal canale di Sicilia (la regione a bassa profondità fra la Sicilia e l’Africa).

Dal ritrovamento di fonti storiche si sa per certo che in passato sono state costruite enormi strutture sottomarine, delle vere e proprie città sommerse. L’Impero sta cercando di identificarle da molto tempo, ma senza successo. Molte missioni sono state lanciate per questo scopo, ma non hanno trovato nulla o non sono mai tornate; allo stesso tempo si è cercato di colonizzare i fondali meno profondi, finora con risultati alterni. Al momento attuale tutte queste colonie sono disabitate se non per brevi periodi.

Insomma, nel mar Mediterraneo c’è ancora molto da scoprire, ben più di quello che si possa pensare. Ovviamente, prima o poi, ci saranno gli oceani…

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